Europa e cambiamenti: equilibri geopolitici a rischio

di Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo e ad di Pirelli
(da un’intervista a MF)

 

La situazione reale vede un’Europa al centro di una potenziale crisi molto grave. Dovrà essere affrontata con un cambiamento strutturale e una strategia unitaria. L’Europa è una regione del mondo trasformatrice, la globalizzazione ha portato una crescita basata su materie prime a basso costo di cui il nostro continente è privo.

 

Ora, a partire dal prezzo dell’energia, tutto cambia. I nuovi equilibri geopolitici mettono a rischio la regione del mondo più protetta socialmente e con gli standard di vita più elevati. Il tema oggi è il cambiamento di paradigma, l’Europa può guardare a un futuro di continuità, di crescita e di tutela dei propri valori se riesce a essere unita, sia a livello geopolitico sia come forza di mercato. Altrimenti sarà destinata ad avere più problemi degli altri Paesi mettendo a rischio la sua struttura sociale e con il prezzo più alto pagato dalle fasce più deboli.

 

Il futuro dell’automobile sarà evidentemente diverso. Ci sono delle regioni del mondo, con grandi mercati in evoluzione come Cina e Stati Uniti, che resteranno chiave per l’automotive. Ma il vero cambiamento è a livello tecnologico. L’Europa aveva un vantaggio sulla tecnologia, le scelte che si sono fatte, come la decisione di abbandonare il motore a combustione nel 2035, possono minare gli equilibri, non tengono conto della capacità competitiva delle diverse tecnologie e rischiano di spostare il valore della filiera verso l’Oriente.

 

Con il motore elettrico, per via della maggiore accelerazione rispetto ai motori a combustione, servono pneumatici di nuova generazione, più tecnologici e resistenti e con un continuo miglioramento dell’impatto ambientale.

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