Elettrificazione: flotte aziendali centrali, il divario tra obiettivi e realtà

Il processo di elettrificazione delle flotte aziendali procede lento, ostacolato da dubbi su  infrastrutture e gestione quotidiana dei veicoli dotati di spina, anche se certamente molto  più veloce rispetto al mercato in generale. È quanto emerge dalla survey sulla mobilità  aziendale promossa dall’Osservatorio Top Thousand, composto da Fleet&Mobility Manager di grandi aziende, e dalla rivista “Fleet Magazine”. Nella survey denominata “La Grande Corsa” sono stati appunto intervistati telefonicamente ben 103 gestori di parchi auto, che hanno  tratteggiato uno spaccato di quanto le aziende italiane stanno certamente affrontando  l’elettrificazione delle flotte, scontrandosi però con alcuni ostacoli. 

Nonostante la sostenibilità sia al centro di riunioni e comunicazioni, il cambiamento appare  lento e appesantito da diverse criticità, complici le incertezze internazionali a livello politico  e finanziario. Il processo però pare inarrestabile, se si considera che i Fleet&Mobility  Manager prevedono un incremento nell’inserimento di veicoli ibridi ed elettrici, con una  distinzione di ruolo nell’assegnazione: se le ibride saranno assegnate principalmente allo  staff, le full electric andranno nei garage dei top manager. Anche per ragioni di  posizionamento dell’azienda nello scacchiere della sostenibilità comunicata.

Parco mezzi aziendali, l’indice di gradimento delle motorizzazioni I Fleet&Mobility Manager che hanno risposto alla survey gestiscono un parco mezzi di  133.466 unità, di cui il 53% sono auto e il 47% sono veicoli commerciali.  Per quanto riguarda le autola motorizzazione preferita in assoluto resta il Diesel, anche in  versione mild hybrid, con 45.295 veicoli. Segue a ruota il benzina con 9.490 auto, e il plug-in  benzina con 5.743 unità.

Nei veicoli commerciali la via dell’elettrificazione appare ancora più lunga, con la presenza  di 41.421 unità con alimentazione diesel e 11.221 a benzina, cui segue il metano con 3.357  unità, tallonato dai full electric presenti nelle flotte con 3.297 veicoli commerciali.

I dubbi sul plug-in

Considerate la versione di accompagnamento verso l’elettrificazione al 100%, la motorizzazione ibrida plug-in resta quella che desta maggiori dubbi tra gli interpellati. Per i  Fleet&Mobility Manager si tratta di una motorizzazione inadatta a causa dell’autonomia  elettrica insufficiente; infatti, il 60% ha dichiarato che per questo motivo non ha inserito plug-in in flo,a. Inoltre dalle risposte emerge la constatazione di inattendibilità dei dati di consumo del ciclo WLTP. La carenza di infrastrutture di ricarica (o la percezione di tale  carenza) e l’incognita dell’ammontare delle spese effettive per la gestione concludono un  puzzle che delinea un quadro di scarsa soddisfazione.

Ibride e full-electric, se le provi non le lasci più

Pochi dubbi su ibride e full-electric, ascoltando i manager che hanno già inserito queste  tipologie di mezzi nelle proprie flotte. Ben l’81,3% dice che le vetture elettrificate hanno portato vantaggi nella loro adozione grazie a: per il 58% responsabilità sociale d’impresa, per 53%  compliance con i valori aziendali, per il 34% agevolazioni alla mobilità per i propri dipendenti, a  fronte di costi maggiori solo il 29% dice di aver ottenuto risparmi. Quindi più marketing,  pochi risparmi.

Il campione della Survey “La Grande Corsa” sulla mobility

Tra gennaio e febbraio la redazione di “Fleet Magazine” ha coinvolto un campione di 103  aziende di diverse dimensioni nel questionario della survey “La Grande Corsa”. La  somministrazione delle domande è avvenuta attraverso la metodologia CATI (Computer  Assisted Telephone Interviewing), tramite interviste telefoniche con i Fleet Manager.  Tra le imprese interpellate hanno partecipato anche le 40 grandi aziende che fanno parte  dell’Osservatorio Top Thousand, In totale le aziende intervistate gestiscono un parco auto di  133.466 veicoli, di cui 103.583 a noleggio (il 78% della mobilità di utilizzo). L’Osservatorio Top Thousand rappresenta diversi settori merceologici: agricoltura,  assicurazioni, banche e servizi finanziari, commercio, consulenza, edilizia, energia, enti  pubblici, farmaceutica, food&beverage, GDO, industria, informatica, internet company,  logistica, media, moda, progettazione, telefonia e trasporti.

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