E-fuels sì, bio-fuels no: pugnalata tedesca (e non solo) all’Italia

Altro che Unione europea, viviamo ormai da anni in una vera (dis)Unione europea, dove l’Italia è costretta a subire decisioni contro i propri interessi, e non solo in tema di mobilità, come assistiamo quotidianamente. Con la complicità dei precedenti Governi, viziati da ideologie e zero incisività nei confronti di Bruxelles, ma anche di organi di informazione che hanno e continuano ad assecondare strategie devastanti, il nostro Paese è oggetto, in questi giorni, di un’altra azione penalizzante.

 

E per la serie, fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio, ecco spuntare due voltagabbana che si sono rivelati tali nella discussione chiave in tema di future motorizzazioni “green”, da unire a quella elettrica: l’accordo tra UE e Germania sull’utilizzo dei soli carburanti sintetici dal 2035.

 

Il primo di questi voltagabbana, e non è affatto una sorpresa, si chiama Frans Timmermans, olandese, vicepresidente esecutivo della Commissione UE, che solo pochi giorni fa – con una retromarcia tattica – proprio da un tour in Italia aveva affermato, in una serie di interviste (senza che dall’altra parte qualcuno chiedesse spiegazioni sui passi indietro inaspettati)  che sarebbe toccato ai costruttori di auto scegliere quali tecnologie applicare.

 

Il secondo voltagabbana – e qui la pugnalata era in preventivo ma, visti i colloqui con i rappresentanti del nostro Governo, si sarebbe potuto pensare a un asse solido con l’Italia che gratificasse i rispettivi interessi – è il ministro dei Trasporti tedesco, Volker Wissing. Con grande astuzia, dopo aver ottenuto, grazie soprattutto all’Italia, la ridiscussione del piano UE sulle alimentazioni per i veicoli, ha acconsentito con il suo Governo all’introduzione dei soli e-fuels, sponsorizzati – non a caso – anche dal Ceo di Volkswagen e Porsche, Oliver Blume, senza far rientrare nel piano anche i biocarburanti come da richiesta italiana.

 

E così l’Italia è rimasta con il cerino acceso e, attraverso il premier Giorgia Meloni, sottolinea la palese e grave violazione del principio della neutralità tecnologica, secondo cui tutte le soluzioni in grado di raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione devono essere prese in considerazione. Sviluppi? Si vedrà.

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