Comparto auto a rischio: il Governo intervenga

da una nota del gruppo di Forza Italia al Senato(nella foto la capogruppo Anna Maria Bernini)

La transizione verso la mobilità elettrica al ritmo previsto dal Fit for 55% non sarà possibile, per l’Italia, senza che questo obiettivo implichi traumi gravissimi per il settoreautomotive in termini produttivi, occupazionali e quindi sociali. Attraverso una mozione chiediamo un intervento del Governo affinchè l’Unione europea riveda questa decisione per consentire a tutti una transizione veramente sostenibile del comparto automotive.

Non c’è solo l’elettrificazione della mobilità, che tra l’altro comporta il rischio di creare dipendenze dalle importazioni di materie prime e batterie, condannandoci al passaggio da una dipendenza all’altra. Ci sono strade alternative per raggiungere gli stessi obiettivi combinando sostenibilità ambientale a quella economica e sociale. Sarebbe, infatti, un errore trascurare nuove possibili soluzioni rinnovabili come l’utilizzo di carburanti sintetici, dei low carbon fuel e dei biocarburanti allo scopo di accompagnare anche le filiere connesse all’automotive, come il comparto petrolchimico e della raffinazione, verso una transizione sostenibile.

Il nostro intento è sviluppare soluzioni in grado di ridurre le emissioni di anidride carbonica, ma al tempo stesso mantenere e rafforzare la competitività della filiera italiana nel percorso di transizione. Il Mise sta già lavorando alla definizione di una strategia complessiva che affronti questo tema, ma il timing europeo del 2035 va rivisto, come va rivisto l’orientamento generale che non può essere solo elettrificazione bensì un mix tecnologico coerente con gli obiettivi green.

Chiediamo quindi al Governo di attivarsi nelle sedi istituzionali europee per sostenere l’industria automobilistica italiana e la sua componentistica, se non vogliamo correre il rischio di avere un Paese insostenibile sotto il profilo industriale, occupazionale, economico e sociale.

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