Colonnine elettriche: arrivano i bonus, Motus-E chiede accessi più facili ai fondi

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“Siamo in procinto di erogare i bonus colonnine destinati alle imprese e professionisti. Attraverso una piattaforma gestita da Invitalia, che partirà il prossimo 26 ottobre, imprese e professionisti potranno richiedere un contributo economico per acquistare e installare infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, al question time alla Camera.

“Le agevolazioni – ha spiegato il ministro – sono rivolte a imprese di qualunque dimensione su tutto il territorio nazionale e a singoli professionisti, per un importo pari al 40% delle spese ammissibili sostenute successivamente al 20 ottobre 2021. Le spese possono riguardare l’acquisto e messa in opera di infrastrutture di ricarica, comprese le spese di installazione delle colonnine, gli impianti elettrici, le opere edili strettamente necessarie, gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio. La norma copre anche, fino al limite massimo del 10%, le spese sostenute per la connessione alla rete elettrica, quelle per la progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi“.

“Le risorse disponibili per il bonus colonnine sono 87,5 milioni – ha concluso Pichetto -: 70 serviranno a sostenere le imprese per l’acquisto di infrastrutture di ricarica dal valore complessivo inferiore ai 375.000 euro, mentre 8,75 milioni sono stanziati per un valore superiore alla stessa soglia. I restanti 8,75 milioni sono invece rivolti ai professionisti. L’invio finale delle istanze sarà possibile nell’arco temporale che va dal 10 al 30 novembre“.

Oltre a questi contributi, il ministro ha ricordato che “nel Piano nazionale di ripresa e resilienza è stata prevista un’apposita misura per lo sviluppo di oltre 20.000 infrastrutture fra aree urbane e superstrade entro il 2026 con un investimento di oltre 700 milioni di euro“.

C’è il semaforo verde, dunque, ma non mancano alcune criticità operative per poter usufruire dei bonus. “Dopo una lunga attesa, accogliamo con qualche interrogativo l’apertura dello sportello per le installazioni effettuate quest’anno da cittadini e condomini”, commenta il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, osservando che “come avvenuto per l’annualità 2022, sbloccata ex post solo nelle scorse settimane, alcuni aspetti pratici limiteranno molto i riflessi positivi della misura”.

In particolare, spiega Naso, “siamo nuovamente di fronte a un’agevolazione sostanzialmente retroattiva, quindi non in grado di stimolare il mercato, e con procedure farraginose per chi vuole beneficiare di questa opportunita. Il governo si sta impegnando molto per fare ordine tra le misure per il settore incagliate ereditate dai precedenti esecutivi”, osserva Naso, “per gli incentivi 2024, che potranno contare anche sui fondi residui non erogati per i motivi gia citati, sara ora essenziale muoversi con il giusto anticipo, dando vita a una misura non retroattiva, stabile e chiara, in grado di aiutare i cittadini a beneficiare del passaggio all’auto elettrica e di stimolare un mercato, quello delle infrastrutture di ricarica, in cui l’Italia e sempre più un’eccellenza europea e mondiale”.

Oltre alla ristretta finestra temporale per richiedere il bonus – dal 9 al 23 novembre 2023, per le installazioni effettuate dal primo gennaio 2023 allo stesso 23 novembre – secondo Motus-E pesano l’obbligo di utilizzo di una casella di posta elettronica certificata (PEC), ma soprattutto l’impossibilità di essere supportati nelle pratiche da chi ha venduto l’infrastruttura. Le risorse a disposizione per l’incentivo sono pari a 40 milioni di euro per il 2022, 40 milioni di euro per il 2023 e 40 milioni per il 2024. Il bonus copre l’80% dei costi di acquisto e posa in opera delle infrastrutture di ricarica a uso domestico per privati e condomini, rispettivamente fino a 1.500 e 8.000 euro.

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