“Codice De Silva”: il Car Design a 360 gradi

Foto: Walter De Silva

 

“Il design è un modello culturale in costante evoluzione. È una attività progettuale multidisciplinare che consiste nel determinare le proprietà formali degli oggetti prodotti industrialmente. Sviluppa sistemi analogici e digitali, ecosostenibili, estetici e poetici. Definisce le strategie di impresa, è al centro delle decisioni. Rende meno ambigui i prodotti e dà un valore aggiunto e ripetuto nel tempo per un reciproco beneficio tra cittadino/utente/impresa/paese.” Questa è la ridefinizione del Design che costituisce l’essenza del “Codice De Silva”, il libro edito da Artioli Editore 1899, che è stato presentato presso la Dallara Academy, a Varano de’ Melegari.

 

Dopo l’incontro milanese dello scorso dicembre all’ADI Design Museum, sede del Compasso d’Oro, il prestigioso riconoscimento che nel 2011 è stato attribuito alla sua carriera, Walter De Silva torna a parlare del libro nella sede della Dallara. Un evento fortemente voluto proprio per suggellare la collaborazione con Dallara Automobili con cui ha sviluppato AeroDesign, un nuovo processo metodologico che crea una fusione tra design e aerodinamica, aumentando l’efficienza del progetto.

 

Il “Codice De Silva” può essere definito come un  “romanzo dell’automotive” il cui vero protagonista è il Design. Un racconto che ha lo scopo di soddisfare la curiosità di tutti coloro che desiderano approfondire le tematiche del car design e soprattutto capire meglio come nasce lo stile di un’automobile e come si arriva alla sua realizzazione, attraverso aneddoti ed episodi entusiasmanti, utilizzati dall’autore per illustrare i meccanismi che agiscono all’interno di alcune delle case automobilistiche più influenti. E’ proprio attraverso la  narrazione delle discussioni, a volte anche piuttosto accese, che si capisce come si arriva al raggiungimento di un ragionevole compromesso per portare a compimento il progetto.

 

Scorrendo le pagine del libro ci si addentra anche nella storia di come si raggiunge il vertice della divisione “Design” di una grande Casa automobilistica, affrontando a volte anche vere a proprie battaglie all’interno della propria azienda per convincere della validità del progetto l’intero staff dirigenziale, presidenti e amministratori delegati compresi, con la consapevolezza che lo stile si presta alle interpretazioni più disparate.

 

Sono questi i contenuti della autobiografia tecnica di Walter De Silva, Designer di indiscutibile fama, con esperienze al vertice in un numero impressionante di marchi: Fiat, Alfa Romeo, Audi, Seat, Volkswagen, Skoda, Lamborghini, Bentley e Bugatti, oltre che con contatti dirette in Ducati e Porsche. Una lunga vicenda, raccontata in forma brillante e spontanea, nel classico stile dell’autore  che è riuscito a trasferire sulla carta la propria capacità espressiva nel Design, compresi gli stati d’animo, il pathos, umori e malumori, che hanno caratterizzato la genesi delle tante automobili che ha firmato.

 

Il racconto di De Silva, procede agile grazie alla frammentazione in episodi, molti dei quali vedono protagonisti l’autore e nomi celebri del gotha motoristico mondiale, come gli ingegneri Ghidella e Cantarella (protagonisti del complicato periodo attraversato dal Gruppo Fiat negli ultimi anni del secolo scorso), l’Avvocato Agnelli e il fratello Umberto su tutti. E poi, i vertici del Gruppo Volkswagen, dove al comando era un “monarca” geniale e assoluto, come il professor Ferdinand Piëch, colui che ha voluto “assolutamente” De Silva nel Gruppo.

 

Ma i veri protagonisti, illustrati anche da numerosi disegni originali, pubblicati accanto al testo, sono naturalmente tutti i celebri modelli del designer milanese, come i prototipi Alfa Romeo Proteo e Nuvola e le berline 156 e 147. Ancor di più i modelli studiati e progettati per il Gruppo VW, tra i quali brilla l’Audi A6 “terza generazione”, sulla quale ha debuttato la celebre calandra definita “single frame”, dal disegno coraggioso, che abbraccia l’intera zona anteriore e che da allora (2004) caratterizza l’intera produzione della Casa di Ingolstadt. Sono ricordi di giornate “infernali”  costellate di successi ma anche di battaglie senza esclusione di colpi per affermare le proprie idee.

 

Ecco gli ingredienti principali di un vero codice da seguire per comprendere la disciplina del car design e il funzionamento di alcune delle case automobilistiche in un settore che, nonostante stia vivendo una profonda trasformazione, si fonda ancora sulla passione e la creatività di chi ha il compito di progettare nuovi prodotti, dovendo fare i conti con i vincoli sempre più stringenti imposti dalla transizione verso una mobilità sostenibile che si vorrebbe solo elettrica entro pochi anni.

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