
di Luca Talotta
Sono stato a visitare la fabbrica di Brugola a Lissone, alle porte di Milano, ma già in provincia di Monza e Brianza, e ho constatato con piacere che sono molte e sempre più spinte attività di efficientamento che questa multinazionale, nata nel 1926 e leader nella produzione di viti per il settore automotive, sta portando avanti su più fronti in tutte le sedi del gruppo. Un’azienda che nel tempo si è affermata come specializzata nella produzione di viti critiche nel settore automotive guadagnandosi il titolo di leader mondiale per la produzione di viti a testa esagonale.
L’attuale presidente Jody Brugola (nella foto) ha consolidato il fatturato portandolo a oltre 178 milioni di euro e ha realizzato uno stabilimento negli Stati Uniti, inaugurato nel 2015. Attualmente l’azienda produce oltre 800 tipi differenti di viti, vanta più di 500 dipendenti tra Italia e USA ed è presente in oltre 200 stabilimenti produttivi di auto in tutto il mondo.
Dalla partenza nel 2019, il progetto di riduzione delle emissioni ha preso sempre più slancio portando a registrare a fine del 2022 una diminuzione della quantità di CO2 emessa dall’azienda di circa il 25%, a cui sono state poi affiancate le attività di compensazione di CO2 residua. Un dato significativo, destinato a migliorare rapidamente con il passare dei mesi e delle attività di efficientamento in fase di introduzione anche per il nuovo anno: “Sono già 70 le tonnellate di olio recuperato negli ultimi 11 mesi e rappresentano la metà dell’olio impiegato nella nostra produzione – commenta Jody Brugola, che guida l’azienda come presidente dal 2015 -. Ora vogliamo arrivare al 70%, agendo ulteriormente sull’ottimizzazione delle nostre sei linee forno che ci ha già permesso di ridurre i consumi di gas del 8% e abbassando del 32%, in parallelo, il consumo degli oli utilizzati a fine del 2022″.