Auto elettriche e ripensamenti: intanto i cinesi…

Auto elettriche e ripensamenti: intanto i cinesi...

di Giuseppe Sabella, direttore di Oikonova (think tank specializzato in lavoro e sviluppo sostenibile)

Sono stati i grandi gruppi europei dell’auto – Stellantis e Volkswagen in particolare – a spingere le scelte politiche in direzione dell’elettrico Questo perché il mercato da troppi anni è fermo e si è pensato che, stimolando un rinnovo del parco circolante e inducendo quindi i consumatori a comprare l’auto elettrica, si potesse determinare un impatto positivo sulla produzione.

 

Ora naturalmente è chiaro a tutti che l’attuale quadro favorisce l’industria cinese, più avanti della nostra nella produzione di auto elettriche. Questo accade in primis perché la Cina investe sul motore elettrico dagli anni ’90, secondo perché il Dragone controlla il mercato delle materie prime decisivo per la Transizione energetica.

 

Da qui i ripensamenti dell’industria europea dell’auto, resi ancora più evidenti dalla lettera di Luca de Meo, ad di Renault e presidente dell’associazione dei costruttori europei, quegli stessi costruttori ché oggi chiedono a Bruxelles di rivedere il quadro normativo, rivalutando anche altre tecnologie a basse emissioni su cui l’Europa non è così indietro rispetto alla Cina. In questo, Tavares ha ragione: bisognerà attendere la nuova Commissione, quella di Von der Leyen non può sconfessare le sue scelte di questo mandato.

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