Auto elettrica a rilento: subito correttivi agli ecobonus

di Francesco Naso, segretario generale di Motus-E

 

Avevamo previsto già mesi fa che gli incentivi a favore delle auto elettriche non avrebbero funzionato e avevamo reso partecipi di questa previsione il ministero dello Sviluppo Economico. Ora apprendiamo anche la proposta di spostare gli incentivi destinati alla mobilità elettrica verso altri comparti, quali per esempio il Diesel. Quello che non ci vede d’accordo è il fatto che con una serie di correttivi, già a suo tempo esposti, si potrebbe davvero far ripartire la mobilità elettrica in Italia.

 

Per Motus-E si farebbe decollare l’auto elettrica aprendo al settore, da sempre rilevante per le vendite e le immatricolazioni, delle flotte aziendali, stranamente escluso dalle attuali forme di incentivazione (che garantirebbe un usato di qualità); oppure alzando il prezzo limite per le elettriche, ora fissato a 35mila euro. Infatti, in tutti i Paesi europei la mobilità elettrica è in crescita, e solo in Italia stiamo tornando indietro, a causa di una serie di difficoltà nella fruizione degli incentivi.

 

Tra l’altro sono appena passati solo due mesi dall’introduzione degli incentivi per le auto elettriche, ed è prematuro tirare le somme in questo momento. Vediamo di buon occhio tra le proposte illustrate dal ministro dello Sviluppo Economico sia un rafforzamento delle strategie per l’installazione di colonnine private nei condomini, che un miglioramento delle condizioni di chi vuol accedere agli incentivi acquistando auto a diesel. Ma questa strategia funziona e produce risultati per il Paese se tutti i comparti vengono favoriti con chiarezza e pianificazione.

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