Automotive World: Ghenzer, Bonora e… Enzo Ferrari

“Automotive World. Past and Future”: la serie di faccia a faccia su Auto.it tra Massimo Ghenzer, presidente di Areté, e Pierluigi Bonora, promotore di #FORUMAutoMotive, a commento delle frasi rimaste scolpite nella pietra dei big dell’auto e non solo.

Oggi è la volta di Enzo Ferrari: “Non si può descrivere la passione, la si può solo vivere”.

Telepass: con il telepedaggio 61mila tonnellate di CO2 in meno nel 2022

Nel 2022, anno in cui il traffico si è attestato sui livelli pre-pandemia, sono state risparmiate oltre 61mila tonnellate di CO2 grazie al telepedaggio. Lo rivela lo “Studio sulle emissioni inquinanti evitate con il telepedaggio. Il fattore Telepass nella smart mobility” condotto dal Sustainability Lab dell’Università Ca’ Foscari Venezia, in collaborazione con l’azienda, volto a quantificare la riduzione di emissioni inquinanti grazie alla presenza di porte dedicate al telepedaggio. Queste stazioni, infatti, permettono ai veicoli di inquinare di meno, in quanto non vi è fermata per il ritiro e per il pagamento del biglietto autostradale.

 

Guidata dai professori Raffaele Pesenti e Giovanni Vaia del Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia, la ricerca ha calcolato la riduzione di emissioni di inquinanti grazie alla presenza di stazioni Telepass su tutte le tratte autostradali nazionali in gestione alle diverse concessionarie. Nel 2022 sono stati oltre 367 milioni i chilometri percorsi sulla rete autostradale italiana – con una media di transiti giornalieri pari a circa 2,4 milioni di veicoli e una stima complessiva sull’intero anno pari a circa 870 milioni di veicoli per la sola classe A – da mezzi dotati del dispositivo Telepass. L’analisi ha considerato la stima e il numero di veicoli (come categoria, alimentazione, fascia di cilindrata/peso/uso, classe di inquinamento e di pedaggio), tempi di permanenza code, emissioni nell’unità di tempo, emissioni nell’unità di spazio percorso.

 

Se traduciamo il dato relativo al risparmio di CO2 in termini di viaggi, nel 2022, sono stati risparmiati l’equivalente di oltre 642.000 viaggi in auto da Roma a Milano, 9.190 viaggi intorno alla Terra e 958 viaggi Terra-Luna. Il telepedaggio, introdotto nel nostro Paese da Telepass nel 1990, oltre a poter essere considerato come uno dei primi esempi di smart mobility, grazie alla maggiore ottimizzazione dei flussi di traffico, rappresenta al contempo una soluzione virtuosa per i benefici ambientali, come evidenziato nello studio, in termini di conservazione a lungo termine della natura e della biodiversità e riduzione dell’impronta di carbonio del settore dei trasporti.

 

“Questo studio dimostra come la sostenibilità e lo sviluppo economico di un territorio emergono da pratiche strategiche, operative e gestionali incentrate sulla riduzione dell’impatto ambientale, attraverso l’innovazione nell’intera catena di produzione dei servizi, coniugando due aspetti: ecologico ed economico”, ha dichiarato Giovanni Vaiadocente e ricercatore dell’Università Ca’ Foscari Venezia.

 

“Il modello matematico per il calcolo delle emissioni evitate realizzato dall’Università Cà Foscari nel 2021 e ora applicato su tutta la rete autostradale italiana segna un traguardo importante perché è la dimostrazione scientifica di un impatto ambientale che si riduce grazie all’intuizione trentennale di Telepass e alla lungimiranza di tutte le concessionarie del nostro Paese – le parole di Francesco Maria Cenci, Head of Toll and Retail Business Unit di Telepass -. La mobilità è legata in maniera intrinseca alla sostenibilità e Telepass, in questi anni, ha dato un contributo molto rilevante non solo nel ridurre le code ai caselli autostradali, offrendo fin dalla sua nascita un servizio che facilita la mobilità in autostrada a oltre 7,5 milioni di italiani, ma anche nel ridurre le emissioni inquinanti”.

 

 

 

Emergenza clima: il “buon esempio” dai Grandi della Terra 

di Mario Verna, GM e COO Automotive

 

Niente, nemmeno quest’anno sarà l’estate più calda della storia dell’umanità. Catastrofisti, eco-combattenti, nostradamus della distruzione di massa dovranno aspettare il prossimo anno per tornare a gridare: EMERGENZA!! nella speranza che si sblocchi qualche fondo straordinario o ci sia un posticino in qualche ospitata tv.
La narrazione green fa fatica a tenere duro, soprattutto a guardare i comportamenti dei Grandi della Terra che, proprio su questo, cercano di fare affari (o di salvare il mondo): mantengono lo stesso stile di vita.


Panfili e aerei privati, vacanze dall’altra parte del mondo, acqua minerale giapponese e avocado per un’insalatina al volo, case faraoniche e red carpet tanto chic e, addirittura, c’è anche chi compra mega-ville in riva al mare che a breve finiranno sott’acqua.


Se volete sapere se il baratro è proprio lì a un passo, ecco, guardate loro e scoprirete la verità. Nel frattempo un po’ champagne e qualche cucchiaiata di caviale (non russo ovviamente).

Addio Alberoni: quel nostro incontro a difesa dell’auto

Dunque, ci ha lasciati il sociologo Francesco Alberoni, 93 anni, che avevo conosciuto anni fa all’epoca della sua collaborazione con “il Giornale” con il puntuale appuntamento nella pagina di copertina. E proprio grazie a questo, mi ero pregiato di averlo in qualità di ospite a uno dei primissimi appuntamenti pubblici che hanno poi dato vita all’attuale #FORUMAutoMotive”.

 

Era il 2012 e cominciava a crescere l’astio rispetto all’automobile, ritenuta responsabile della maggior parte dei mali ambientali. Da qui la nascita, tra gli altri, del Movimento Arancione e dei sindaci “contro” l’auto, a partire dal milanese Giuliano Pisapia fino ad arrivare, restano sotto la Madonnina, all’attuale amministrazione guidata da Beppe Sala. Un assist perfetto al nostro “contro movimento”, che continua tuttora, a difesa del mondo automotive e all’insegna di un pragmatismo lontano anni luce dall’ideologia.

 

Ebbene, nell’occasione, alla quale era intervenuto anche l’allora ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, il sociologo Alberoni aveva animato un interessantissimo dibattito, rispondendo alla mie domande insieme a quelle del pubblico. Molti dei problemi sollevati a quel tempo sono ancora all’ordine del giorno, come quello dei listini troppo cari. E guardando ai giovani, Alberoni aveva spiegato quanto, riferendosi a quel periodo, si stavano “disamorando dell’auto perché troppo cara da acquistare e mantenere, sostituita da altre priorità”, per poi criticare apertamente gli odiatori del mezzo su quattro ruote.

 

È stato un onore conoscere Francesco Alberoni e dialogare in pubblico con lui. Ne abbiamo apprezzato la lucidità e la franchezza con cui ha affrontato uno dei temi più scottanti, in quegli anni come ora. Grazie professore, ci mancherà.

 

Giovani: “eco-ansia” indotta dagli adulti

di Paolo Crepet, psichiatra, psicologo e saggista

(dall’intervista rilasciata all’agenzia “AGI” il 2 agosto 2023)

L’eco-ansia non è una preoccupazione genuina dei giovani, ma un’ansia indotta dagli adulti. Ogni generazione ha avuto le proprie ansie e l’ansia per il futuro è naturale. Da criticare è l’atteggiamento vittimistico che permea la discussione sull’eco-ansia, un “marketing dell’ansia”.

Se i giovani fossero veramente preoccupati per l’ambiente, dovrebbero prendere misure concrete, come evitare l’uso di droghe che contribuiscono al disboscamento delle foreste amazzoniche. L’ansia è diventata un grande business, alimentando il consumo di psicofarmaci e terapie senza portare a soluzioni concrete.

Comfort moderni, come l’aria condizionata, sono diventati collusi nell’inquinamento ambientale. C’è la necessità di un cambiamento radicale negli stili di vita, sottolineando che l’atteggiamento vittimistico non risolve i problemi ma li aggrava. Si prenda coscienza delle proprie responsabilità e si cambi atteggiamento, spingendo verso soluzioni reali invece di cadere nella trappola dell’ansia indotta.

Targhe storiche ripristinate: Sticchi Damiani (ACI) ringrazia Salvini e Bignami

Finalmente e grazie!”, commenta così Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia, il Decreto attuativo – emanato dal ministro Matteo Salvini – che rende concreto il desiderio di decine di migliaia di collezionisti di riportare interamente allo stato originario le loro automobili. “Una grande conquista e un’importante tutela – sottolinea il presidente ACI – per il patrimonio storico automobilistico italiano: il più rilevante al mondo”.

“A nome di tutti i collezionisti e appassionati di auto storiche d’Italia dico grazie al Ministro Salvini – dichiara Sticchi Damiani – un grande grazie al suo impulso e alla sua attenzione, che hanno permesso di superare gli ultimi intoppi burocratici affinché le nostre vetture storiche potessero raggiungere la completa originalità di un tempo, come già accade nel resto del mondo, contribuendo, peraltro, a tutelarne il valore”.

“Con questo Decreto – evidenzia il presidente Sticchi Damiani – si conclude un percorso iniziato più di 5 anni fa di intensa collaborazione istituzionale, tra la MCTC, il Poligrafico dello Stato e ACI. Un lavoro comune, fatto di studi progettazione e test, con investimenti da parte del Poligrafico dello Stato, grazie al quale sono state create le condizioni per arrivare a questo punto”.

“Un ringraziamento particolare, infine, al viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Galeazzo Bignami, per il particolare impegno profuso verso il raggiungimento di questo importante risultato”.

Da anni, ACI sollecitava la possibilità di ripristinare le targhe di prima iscrizione per i veicoli storici successivamente reimmatricolati con le nuove targhe, e la Legge di Bilancio del 30 dicembre 2020 ne aveva previsto la possibilità. Le targhe per autoveicoli, motocicli e macchine agricole, saranno tutte realizzate direttamente dal Poligrafico Zecca dello Stato, da quelle quadrate a quelle orizzontali con l’indicazione della Provincia in arancione.

 

 

Stellantis e l’Italia: ora l’accordo sull’aumento della produzione

Ecobonus 2024

di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy (da “Omnibus” di La7 del 9 agosto 2023)

Finalmente avremo un’intesa con Stellantis, la produzione aumenterà. Dopo 20 anni in cui si sono spenti gli stabilimenti nel nostro Paese riprenderemo ad aumentare la produzione italiana di auto e veicoli commerciali.

 

Stellantis è nata 3 anni fa. Chi era al governo allora cosa ha fatto? Cosa hanno fatto gli altri governi in 10 anni? Nulla. Io ho dovuto riprendere una situazione che vedeva la produzione di auto in Italia scendere.

 

Io mi sono confrontato con Stellantis, con i sindacati, con le Regioni anche di sinistra, l’associazione dell’automotive e siamo al punto che finalmente avremo un’intesa, un piano di lavoro, con Stellantis che l’ha confermato, in cui saranno indicati obiettivi chiari di aumento della produzione delle auto e veicoli commerciali in Italia.

Politecnico di Milano: la mobilità vista dal Master in Transportation & Automobile Design

I progettisti di automobili devono affrontare molti vincoli nel processo di progettazione. Alcuni di essi sono legati a problemi tecnici, ma ce ne sono molti altri dovuti alle norme in materia di sicurezza. Il progetto di un nuovo modello “globale” deve rispettare le normative di omologazione vigenti nei diversi paesi di tutti i continenti.

Per questo motivo, a volte diverse marche adottano soluzioni simili e questo fatto porta spesso il consumatore a ritenere che tutte le auto si assomigliano. In realtà, i quattro progetti sviluppati dagli studenti della XIV edizione del Master in Transportation & Automobile Design (TAD), promosso dal Politecnico di Milano e gestito da POLI.design dimostrano che saranno le esigenze degli utenti il principale motore nella definizione delle caratteristiche dei veicoli del Terzo millennio.

In un futuro non troppo lontano, la riduzione dell’inquinamento e la congestione del traffico costringeranno i costruttori a produrre mezzi in grado di adattarsi a scenari differenti e a qualsiasi tipo di percorso.

I concept presentati nel corso del Graduation Day 2023 dagli allievi del Master TAD divisi in quattro gruppi, hanno avuto come filo conduttore il seguente tema progettuale: “Car design in a changing world: new mobility scenarios for new needs”.

Scenari dove le esigenze degli utenti saranno sempre più mirate per una mobilità sempre più articolata e specializzata. Due dei quattro progetti presentati scelgono la propulsione elettrica; tre la guida autonoma di livello 3-4; tre hanno le portiere controvento easy-access.

Gli studenti hanno realizzato i concept ispirandosi a brand automobilistici e non solo, scelti direttamente da loro, in funzione delle caratteristiche e degli obiettivi del progetto, senza nessun coinvolgimento diretto da parte di questi marchi.

Piccoli trasportatori: in Italia 41mila imprese registrate (-20,6% dal 2018)

Nel 2023 in Italia risultano iscritti nel Registro delle Imprese 41.582 piccoli trasportatori. Rispetto al 2018, quando gli iscritti erano 52.366, il numero di piccoli trasportatori è diminuito del 20,6%. Al calo generale corrispondo diminuzioni anche tra le piccole imprese femminili di trasporto (-14,9% nel 2023 rispetto al 2018), mentre si registra un calo molto più contenuto per gli stranieri attivi in questo settore. I piccoli trasportatori stranieri in Italia, infatti, erano 5.140 nel 2018, mentre nel 2023 sono 4.910, in diminuzione del 4,5%. Questi dati emergono da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di uno studio di Unioncamere e InfoCamere a partire dai dati del Registro delle Imprese.

Gli anni tra il 2018 e il 2023 sono stati caratterizzati da tre gravi emergenze (pandemia, crisi energetica e guerra in Ucraina), che hanno fortemente condizionato il panorama economico italiano. Alla base del calo del numero di trasportatori vi sono anche le difficoltà che le aziende hanno dovuto attraversare a causa di queste emergenze, problematiche che sono state superate meglio da aziende di dimensioni maggiori e più strutturate e che invece si sono rivelate quasi insormontabili per le imprese di dimensioni minori. L’evoluzione in corso nel settore dei trasporti, e in particolare in quelli su strada, vede una presenza sempre maggiore di aziende di dimensioni medio-grandi, mentre i piccoli operatori, meno attrezzati per affrontare le nuove sfide poste da questo settore. sono in continua diminuzione.

Il settore del trasporto merci italiano, sottolinea Airp, è fondamentale per il corretto svolgimento delle attività economiche del nostro paese. La competitività tra imprese e la loro vocazione alla sostenibilità possono essere stimolate anche attraverso l’adozione di soluzioni idonee per ottimizzare i costi di esercizio e ridurre l’impatto ambientale delle attività di trasporto. Tra queste soluzioni c’è l’impiego di pneumatici ricostruiti, che permette di ottenere risparmi concreti dal punto di vista economico ed ecologico (risparmio di materie prime e taglio di emissioni di CO2), senza rinunciare alla sicurezza. Gli pneumatici ricostruiti devono infatti rispettare requisiti di omologazione analoghi a quelli previsti per gli pneumatici nuovi.

Europa “elettrica”? Solo grazie alla Cina

di Andrea Taschini, manager automotive

Battere il Dragone nella sua tana è, come ho sempre sostenuto, impossibile e gli effetti si stanno cominciando a toccare con mano. Che le auto elettriche verranno prodotte quasi esclusivamente in Cina, è un altro dato di fatto che le Case automobilistiche europee scopriranno presto.

Essersi illusi di potere gestire la questione dell’auto elettrica secondo le regole occidentali si sta rivelando un boomerang dagli effetti destabilizzanti sul tessuto industriale europeo. Credo che una revisione completa del “Fit for 55 “che vuole imporre le auto elettriche dal 2035 sia oramai diventato un tema non più procrastinabile.