AUSTRALIA/2: aria di libertà

di Francesco Fontana Giusti
Experience teller

La prima cosa che ho avvertito mettendo piede per la prima volta in Australia è stata un’incredibile sensazione di libertà. Ti percorre l’anima durante tutto il viaggio, mentre attraversi in macchina l’Outback. Chilometri e chilometri di nulla cosmico, senza vedere anima viva, se non qualche cartello pubblicitario con il classico invito a vivere il viaggio senza preoccupazione, racchiuso nella loro tipica espressione “No Worries Mate!”.

E tu non ti preoccupi davvero di nulla, perché anche se la strada davanti a te è lunga e non sai a che ora arriverai o chi incontrerai durante il tuo percorso, tu sei finalmente lontano da tutti i tuoi problemi e pensieri quotidiani. Questo è forse il vero senso di libertà che ho avuto il piacere di assaporare in quelle quattro indimenticabili settimane.

Acqua rigeneratrice

Percorrere la Great Ocean Road per raggiungere I Dodici Apostoli è stata un’esperienza indimenticabile. Il panorama è mozzafiato, scandito curva dopo curva da scenari naturalistici suggestivi, baie e scogliere rossastre a picco sull’Oceano. Paesaggi incredibili, avvolti nella nebbia e nel silenzio interrotto solo dal violento infrangersi delle onde sulle rocce. È qui che acqua e vento hanno scolpito una delle più maestose opere naturali ammirate al mondo: I “Dodici Apostoli”. Immense sculture calcaree modellate dalla forza erosiva dell’Oceano (oggi ne sono rimasti sette) che svettano imponenti come dei giganteschi guardiani della Natura. Sono rimasto ad ammirarli per ore, quasi in una sorta di mistica contemplazione. E, forse per la prima volta nella vita, di fronte a tale grandezza mi sono sentito veramente in pace con me stesso. 

Foto FFG

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