Attacco cinese: 800mila auto dalla Grande Muraglia all’Europa

di Davide D’Amico, presidente e ad di PressMediaLAB

Se a oggi la vendita di automobili di produzione cinese in Europa è ancora abbastanza limitata e resta confinata a una nicchia di mercato, nel giro di un paio d’anni la situazione potrebbe cambiare significativamente. Per quale motivo? La scelta dell’Unione Europea di limitare entro il 2035 la produzione di motori a combustione interna. O meglio, di fare in modo che il combustibile che li alimenta sia carbon neutral, ovvero che nell’intero processo di produzione le emissioni di carbonio siano pari a zero.


A partire dal 2025, dunque, l’influenza della Cina sul mercato automobilistico europeo, soprattutto per quanto riguarda le auto elettriche, potrebbe aumentare notevolmente. Si stima che circa il 18% delle auto elettriche circolanti in Europa, e quindi circa 800.000 veicoli, saranno di provenienza cinese. Il che trasformerebbe la Cina in un vero importatore di automobili.

La motivazione sarebbe da rintracciare in una transizione all’elettrico più lenta da parte delle Case automobilistiche europee, al contrario di quelle cinesi dove il mercato sarebbe già abbastanza consolidato. Ed è proprio per questo che la Cina si starebbe orientando sempre di più all’Europa, proponendo diversi modelli a prezzi accessibili.


Potrebbe quindi essere questo il fattore di vantaggio per le automobili di produzione cinese: una differenza di prezzo significativa che porterebbe la fascia media dei consumatori a indirizzarsi sempre di più verso questi modelli che, oltre al prezzo, presentano caratteristiche favorevoli anche a livello di efficienza e standard di qualità e di sicurezza.

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