Deloitte: preferita in Italia è l’auto ibrida senza spina

Circa un italiano su tre (32%) sceglierebbe un modello ibrido non-ricaricabile HEV come prossima macchina. Perché l’elettrico piace, ma di fronte a difficoltà infrastrutturali, dubbi su modi e tempi di ricarica, timori sull’autonomia di guida, alla fine la scelta di acquisto più probabile per i consumatori italiani ricade sui cosiddetti Hybrid Electric Vehicles (HEV). E solo poco più di uno su dieci (l’11%) punterà per il suo prossimo acquisto su un modello a batteria (BEV). È quanto emerge dal report “Global Automotive Consumer Study 2023’ (GACS)”, uno studio che Deloitte conduce annualmente su un campione di oltre 26.000 consumatori distribuiti fra 24 Paesi a livello globale.

L’analisi di Deloitte conferma una crescente apertura dei consumatori nei confronti dei veicoli elettrici (EV). Il grado di interesse verso gli EV, però, rivela differenze marcate al proprio interno, suggerendo un percorso di sviluppo che almeno nel breve-medio periodo si manterrà ancora molto disomogeneo tra i diversi Paesi. Pensando al prossimo veicolo su cui investire, le intenzioni dei potenziali acquirenti oscillano tra la radicata preferenza degli americani verso i tradizionali modelli ICE a benzina e Diesel (62%) e il dato dell’Italia che rivela una delle preferenze più alte al mondo per la mobilità sostenibile (78%), crescendo ulteriormente rispetto al 69% dello scorso anno.

Tuttavia, uno dei fremi più grandi per l’acquisto di auto elettriche è il prezzo: fra gli italiani interessati all’acquisto di un’auto elettrica (l’11% del totale degli intervistati) quasi uno su quattro (22%) sarebbe disposto a spendere non più di 15.000 euro, mentre un ulteriore 44% non si spingerebbe oltre una soglia di 30.000 euro. Un altro freno è la carenza delle colonnine di ricarica, secondo la ricerca di Deloitte. Per gli italiani, le stazioni pubbliche dovranno essere facilmente accessibili e ben distribuite sul territorio, ma altrettanto importante sarà il tema della rapidità con cui sarà possibile ricaricare il veicolo.

La maggioranza degli italiani (51%), infatti, sarebbe disposta ad aspettare non più di 20 minuti, mentre soltanto una quota molto limitata (5%) accetterebbe una tempistica superiore all’ora.

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