Andrea e papà Franco: il viaggio della felicità

di Roberta Pasero

“Io sono la musica, voi mi aiutate a comporla”. Con il suo sorriso travolgente, Andrea Antonello è il simbolo della potenza dell’amore, quello tra un padre che ha rivoluzionato la sua vita proprio per Andrea, suo figlio autistico, trasformandola in un progetto d’amore per tutti i ragazzi come lui.

Il suo “Ciao un po’ belli” riempie il cuore di felicità. Una felicità che insieme hanno cercato e trovato percorrendo in motocicletta le strade dell’India più povera. Quella più vicina al cielo.

Mobilità elettrica e infrastruttura che avanza: il caso Ionity ad Affi

di Luca Talotta
 

La stazione di ricarica elettrica più grande d’Europa di Ionity è finalmente realtà. E si trova in Italia, per la precisione ad Affi, in provincia di Verona. Lì dove è presente una stazione ultrafast Ionity che può vantare ben 18 Chargers con potenza nominale fino a 350 kW ciascuno e connettore CCS COMBO2, alimentati da energia 100% rinnovabile e coperti da un sistema di pensiline fotovoltaiche, con l’obiettivo di generare energia pulita e di proteggere gli utenti e i veicoli da sole e intemperie durante la sosta.

Il Comune di Affi non è solo uno dei maggiori hub per la ricarica in Italia, ma rappresenta un case study esemplare di come centro urbano che abbia investito in energia rinnovabile e mobilità elettrica possa creare un indotto turistico ed economico florido, e divenire punto strategico per i flussi veicolari della propria area territoriale.

Affi inizia nel 2011 ad approcciarsi all’energia rinnovabile con progetti unici nel territorio – le parole del sindaco Giacomo Sega – lentamente siamo diventati un modello e di questo siamo orgogliosi. Nel 2016 sono state installate anche delle pale eoliche, divenendo il primo centro a raggiungere le intese del protocollo di Kyoto. E oggi l’hub di ricarica, che favorisce le casse comunali. Fotovoltaico, pale eoliche, pensiline al centro commerciale e ricarica elettrica, abbiamo chiuso un cerchio per quanto riguarda l’energia pulita”.

Oggi sul territorio di Affi ci sono 44 colonnine di ricarica fast, una ogni 44 abitanti circa, molto meglio del decreto sviluppo del governo Draghi che ne prevedeva una ogni mille. Ma merito anche di Ionity.

“Siamo una joint venture di cinque gruppi automobilistici – Bmw, Ford, Hyundai, Mercedes e Volkswagen – le parole di Elena Airoldi, Country Manager di Italia Ionity – quando si viaggia c’è bisogno di ricaricare velocemente, diciamo 15/20 minuti. Questo è il nostro percorso e lo facciamo erogando energia 100% rinnovabile; a oggi abbiamo 476 stazioni di ricarica con 2.276 punti in 24 Paesi europei”.

Quale sarà il futuro di Ionity? «Siamo nella seconda fase della nostra crescita, da qui al 2025 l’obiettivo sarà passare dalle attuali a oltre mille. E questo mese apriremo un nuovo cantiere anche a Peschiera del Garda, che sarà uguale a questo di Affi, con 18 colonnine con potenza singola da 350 kWh”.

“Aggiungo – così la manager – che abbiamo aperto al pubblico a Pasqua, senza pubblicità, ma già in quel weekend abbiamo avuto 586 sessioni di ricarica divenendo, quello di Affi, il 25esimo posto più utilizzato in Europa. Quelli prima erano solo siti scandinavi”. Numeri che confermano il turismo, di matrice elettrica, presente in Italia.

Veicoli pesanti ok? Grazie agli ordini pregressi

Decarbonizzazione

Massimo Artusi, vicepresidente di Federauto con delega Trucks&Van

Occorre molta prudenza nel valutare gli ultimi dati di mercato dei veicoli commerciali e soprattutto quelli relativi ai mezzi pesanti. Gli incrementi registrati dalle rilevazioni statistiche sono in gran parte dovuti alle consegne di veicoli prenotati ancor prima dell’attuale crisi logistica, dei chip e dei componenti che hanno ritardato – e continuano a ritardare – le operazioni di vendita.

Gli ordini, in realtà, continuano a non essere in linea con le aspettative, non solo a causa della crisi dei materiali che condiziona ancora il mercato, ma anche per una serie di altre cause legate all’attuale fase economica che incidono sui costi d’esercizio delle imprese: dall’aumento del prezzo dei carburanti a quello dei costi per sostenere l’assunzione di nuovi autisti, dall’aumento dei tassi di interesse, da un’inflazione che fatica a rallentare, a un’incertezza generale che non aiuta le aziende di autotrasporto a programmare, aggravata dalla fine dei crediti d’imposta sugli investimenti.

In questo quadro, è certamente positivo che finalmente sia stato firmato il decreto che stanzia 25 milioni per incentivare l’acquisto di mezzi ecologici e tecnologicamente avanzati, anche se prevalentemente legati a una rottamazione sempre più difficile da utilizzare per la sostanziale mancanza di veicoli da rottamare.

Si tratta, tuttavia, di fondi stanziati lo scorso anno, per cui non c’è che da augurarsi che con maggiore sollecitudine vengano finalmente erogati i 280 milioni (80 del 2022, 200 della legge di Bilancio per il 2023) destinati alle imprese di autotrasporto proprio per permettere loro di mitigare gli effetti del balzo dei costi del carburante, oltre agli ulteriori 25 milioni previsti per il 2023 per il rinnovo del parco. Nel frattempo è meglio leggere i dati del mercato per quello che sono: l’effetto di un ritardo che sta rientrando molto lentamente…

22° Rapporto ANIASA: il noleggio come leva strategica anti CO2

di Pierluigi Bonora

“Il settore del noleggio veicoli continua a crescere, raggiungendo un’incidenza superiore al 30% sulle immatricolazioni registrate a livello nazionale; una quota sempre più significativa di nuove vetture ibride (56% del totale immatricolato ibrido plug-in) ed elettriche (32%); una flotta di 1 milione e 200mila mezzi, che si conferma leva strategica per la decarbonizzazione della mobilità italiana; 13 miliardi di euro di fatturato. Ma per centrare gli obiettivi fissati al 2035, il nostro Paese non ha alternative: è infatti da rivedere il peso fiscale sui servizi di mobilità turistica, urbana e aziendale a basso impatto ambientale”.

Sono questi i principali dati e spunti emersi dalla presentazione della 22esima edizione del Rapporto ANIASA, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità. Ne parliamo con il vicepresidente Italo Folonari che ha presentato lo stato dell’arte dei settori interessati.

 

Lusso: quasi 1 cliente su 2 pronto a passare all’elettrico

Foto: Michele Bertoncello, partner di McKinsey

Quasi un cliente di auto di lusso su due è pronto a dire addio ai tradizionali motori a combustione, in favore di una vettura di pari categoria 100% elettrica. Il dato emerge da una ricerca di McKinsey, società internazionale di consulenza strategica, diffusa in occasione dell’incontro “Come la tecnologia ridefinisce l’esperienza del lusso”, organizzato da International Motors a Firenze. La tavola rotonda, promossa dal gruppo con esperienza pluriennale nei marchi premium e non solo, tra i quali Jaguar, Land Rover, Dodge, RAM, MG e Yamaha, nella sede di via Curzio Malaparte 10 ha visto partecipare tra gli altri, il Ceo di Jaguar Land Rover Italia, Marco Santucci, il direttore dello IED Firenze, Danilo Venturi e il prorettore dell’Università di Firenze, Marco Pierini.

“Con questo primo appuntamento abbiamo inaugurato un ciclo di incontri dedicati a tematiche di attualità, per affrontare lo sfaccettato mondo della crescita d’impresa e lo sviluppo del territorio – afferma Valentina De Santis, responsabile marketing di International Motors. – L’obiettivo è creare ogni volta a un parterre di esperti ed eccellenze regionali e nazionali, per confrontarci su singoli temi, affrontati secondo i diversi punti di vista degli attori coinvolti”.

Secondo la ricerca presentata da Michele Bertoncello, partner di McKinsey, condotta su un campione di quasi 400 clienti di auto di lusso, con un reddito annuo superiore ai 400mila dollari, il 44% dei proprietari di veicoli di lusso con motore a combustione è pronto a passare all’elettrico puro. Il motivo principale risiede nella crescente sensibilità nei confronti di tematiche come la sostenibilità ambientale, elemento chiave per il 58% dei proprietari di vetture di lusso, che pongono attenzione non soltanto alla propulsione del motore, ma all’intera filiera produttiva del veicolo. Se un tempo erano le performance a orientare maggiormente le scelte nel segmento premium, oggi non è più così. O almeno non come prima: cavalli e accelerazione restano importanti, ma il 51% apprezza anche l’innovazione e il 43% la sostenibilità.

Il consumatore dei beni di lusso si sta evolvendo, a fronte di un abbassamento dell’età media, con la categoria “Millennials” che rappresenterà il 50% del valore di mercato nel 2025. Importante sarà anche la crescita della Generazione Z, che nel 2025 balzerà al 20% sul mercato del lusso. I nuovi consumatori saranno, quindi, sempre più giovani e cercheranno soprattutto l’unicità. In particolare, quasi il 50% dei possessori di una vettura di lusso è disposto a valutare l’acquisto di un modello 100% elettrico di pari categoria, mentre il 95% potrebbe passare ad un nuovo marchio, assoluta novità rispetto alle generazioni precedenti. Più del 30% desidera esclusività e una gamma di esperienze in un’auto premium e apprezzerebbe l’appartenenza a un club esclusivo (40%), una suite completa di accessori di altissimo livello (36%), un ecosistema digitale ed esclusivi servizi post-vendita (35%).

“Se non produrremo l’energia che ci serve prevalentemente da fonti rinnovabili – chiosa il prof. Marco Pierini, prorettore dell’Università di Firenze – sarà molto difficile rendere l’auto elettrica sostenibile. Attualmente in Italia, per ciò che concerne le emissioni di CO2, si calcola che il punto di pareggio di un’auto elettrica, ovvero quando inizia a inquinare meno rispetto a un’auto a benzina o Diesel, tenendo conto non solo delle emissioni durante l’uso del veicolo, ma anche di tutta la catena produttiva dell’auto e dei suoi componenti, si ottiene tra i 50.000 e i 100.000 chilometri, contro i poco più di 10.000 km di alcuni Paesi del nord Europa nei quali l’energia è prodotta in modo più sostenibile. È evidente, quindi, che dobbiamo fare ancora molta strada se vogliamo che il passaggio all’elettrico sia davvero utile all’ambiente”.

Nato nel 2014 dalla volontà di Jaguar Land Rover di avere una struttura di riferimento a Firenze ed Arezzo, International Motors è un gruppo con esperienza pluriennale nei marchi premium, in grado di soddisfare in modo dinamico la continua richiesta da parte di una sempre più esigente clientela. Rilevata nel 2019 dalla SDS Holding, oggi International Motors è una realtà in continua espansione, che impiega più di 50 addetti e conta tre sedi, dislocate tra Arezzo e Firenze. I brand rappresentati sono Jaguar Land Rover, Dodge, RAM, ed MG. Da quest’anno si è aggiunto alla famiglia anche il brand Yamaha.

L’auto e l’Italia: elettrico in coda e ritorno al passato

di Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia

Che l’Italia fosse un mercato molto sensibile al prezzo era cosa risaputa, ma il risultato di Tesla e della sua strategia di riposizionamento al ribasso ha dell’incredibile. Questo dovrebbe far riflettere le Case europee affinché dedichino i loro sforzi e gli altissimi margini che hanno conseguito in questi ultimi anni a prendere spunto da queste mosse invece che investire in lobby per chiedere incentivi o posizionare i propri modelli sempre più in alto.

Tesla sta giocando la sua partita contro la Cina, noi l’abbiamo già persa. Volete davvero accelerare la transizione verso l’elettrico? È il prezzo la chiave, ma non con i soldi dei contribuenti! Per il momento, l’auto a corrente non raggiunge nemmeno il 4% del mercato e la vera novità è un ritorno al passato: la ripresa delle km zero, l’80% delle quali dotate di motori endotermici. Insomma, siamo tornati a contare le targhe a fine mese.

Anche i marchi di maggior successo “chiudono” il mese negli ultimi tre giorni, MG facendo il 78,1% dei suoi volumi mensili e DR il 65,9%, con quest’ultima che targa da sola il 30% delle “Km 0” di tutte le case auto messe insieme, al contrario di tutte le altre Case che invece il grosso delle “Km 0” lo fanno attraverso la rete delle concessionarie. Da segnalare infine che Dacia è sempre più leader incontrastata nel mercato dei privati, il 70% costituito da modelli a Gpl.