Manovra di bilancio: stop al caro multe per 2 anni

Stop all’adeguamento delle multe alla variazione Istat per il prossimo biennio. La misura è contenuta nella bozza della manovra. “In considerazione dell’eccezionalità della situazione economica – si legge nel testo – a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, per gli anni 2023 e 2024, è sospeso l’aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat”. Senza lo stop le multe stradali potrebbero salire da gennaio 2023 anche dell’11%.

 

“Ottima notizia, sarebbe stato un aumento come minimo pari al 14,9%, considerando l’ultimo indice dell’indice Foi di ottobre e che nel mese di riferimento per il calcolo, ossia novembre, non ci attendiamo certo un calo”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Un’ingiustizia non solo perché la situazione è eccezionale, ma perché è ingiusto che le multe siano adeguate all’inflazione e gli stipendi no. Da quando si è stabilito l’adeguamento biennale degli importi, ossia dal 1993, il divario tra importo delle sanzioni e busta paga si è talmente dilatato che oggi molte multe sono diventate decisamente troppo onerose, oltre duemila euro. Il divieto di sosta sarebbe passato dal 1° gennaio 2023 da 42 a 48 euro”, conclude Dona.

Il futuro dei monopattini: a tu per tu con Saverio Galardi (TIER)

di Luca Talotta

Quale sarà il futuro dei monopattini? Una forma di mobilità urbana condivisa, che raggiungerà anche la periferia delle grandi città, pronta a riscrivere anche usi e abitudini degli italiani.

Qui l’intervista con Saverio Galardi, General Manager Italia di TIER.

 

“Tutti in elettrico”: è da ridiscutere per l’alleanza delle Regioni europee

Foto: L’assessore lombardo alla Sviluppo economico, Guido Guidesi 

 

 

Nasce a Lipsia, in Germania, quella che può essere considerata una vera e propria alleanza delle Regioni europee per affrontare e ridiscutere, con una strategia comune, la decisione della Commissione Europea riguardante lo stop commerciale dal 2035 di auto a benzina e diesel. Oltre alla Lombardia, a Lipsia con l’assessore allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, erano i rappresentanti di Sassonia, Baden-Württemberg, Baviera, Sassonia-Anhalt e Saarland (Germania); di Valencia, Navarra, Andalusia e Castiglia e León (Spagna); di Trnava e Kosice (Slovacchia); di Grand Est, Borgogna-Francia-Coté (Francia) e sempre per l’Italia di Piemonte, Abruzzo, Basilicata e Molise.

 

Un tema che Lombardia segue da tempo, anche con azioni concrete. Infatti, già lo scorso 29 marzo, grazie all’istituzione di un “tavolo” riunitosi a Palazzo Lombardia, era stato definito un manifesto per la giusta e razionale transizione di questo settore. Un documento inviato al Governo nazionale, alla Conferenza delle Regioni e presentato alla Commissione europea. Obiettivo, accompagnare con gradualità la transizione del settore automobilistico evitando bruschi crolli. Una filiera che in Lombardia conta oltre 1.000 aziende, 50 mila occupati e 20 miliardi di fatturato.

 

Coinvolti nei lavori svolti in Germania anche i rappresentanti di Cluster Lombardo Mobilità, Cluster Aerospazio Lombardia, Anfia – Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, Confindustria Energia, Eni, Unem – Unione Energie per la Mobilità, Assopetroli, Federchimica-Assogasliquidi, Federmetano e Assogasmetano. “L’Alleanza nata in terra tedesca – ha aggiunto Guidesi – non è un punto di arrivo, ma l’acquisizione di un nuovo strumento con cui rinforzare la strategia difensiva del settore automotive, non essendo più la nostra voce sola, ma affiancata da un coro ben intonato. In particolare, chiediamo un meccanismo europeo a sostegno di una transizione giusta ed equa delle produzioni industriali del settore automotive, ben tenendo in considerazione gli effetti sui distretti produttivi nelle regioni. Lo diciamo con forza: sull’altare della transizione non possiamo sacrificare competenze e capacità e soprattutto una leadership conquistata in cento anni di ricerca, innovazione e scelte imprenditoriali”.

 

«A nostro avviso – ha continuato Guidesi – corriamo tre grandi rischi. Il primo: le imprese della componentistica potrebbero non riuscire a convertirsi, con gli effetti che possiamo immaginare sull’occupazione in Lombardia, pensiamo anche solo alle piccole imprese a servizio dei grandi marchi. Il secondo: che intravediamo è che il mondo delle, costose, auto elettriche escluda una fetta importanti di cittadini dalla possibilità di acquistare un’automobile. Il terzo è economico, strategico, produttivo e industriale, consegnando ad altri competitor extra europei un settore che abbiamo presidiato con non pochi sacrifici. Noi pensiamo che per raggiungere gli obiettivi ambientali che sono stati giustamente prefissati, su cui noi ci vogliamo sentire coinvolti e impegnati, per cui: l’impatto zero delle auto in circolazione, l’impatto zero della produzione e del fine vita di quelle auto (altra situazione che tendo a sottolineare con forza), la soluzione sia la piena neutralità tecnologica, ovvero potere dare continuità al motore endotermico attraverso l’utilizzo di nuovi carburanti eco compatibili che ci consentano di raggiungere l’impatto zero nella circolazione”. 

 

“Attraverso la neutralità tecnologica – ha ribadito Guidesi – alla Lombardia sarebbe consentito di utilizzare tutto il know-how di cui già la regione dispone, cosicché si possano sviluppare nuove opportunità di lavoro e di crescita«. »Sviluppare alternative come quella dei biocarburanti – ha concluso
Guidesi – può rappresentare anche un’occasione imprenditoriale. Certamente, si tratta dell’ennesima sfida per le imprese, che dovrebbero tuttavia essere sostenute per gli investimenti in ricerca e i necessari aggiornamenti. Sforzi a parte, potrebbe tuttavia essere una direzione in grado di salvaguardare ambiente e occupazione. La transizione è un processo che dobbiamo guidare, non subire”.

 

La prima riunione di Lipsia, ha permesso di concordare anche una strategia per l’attuazione del decalogo adottato dal CdR nella sessione plenaria di giugno. L’assessore Guidesi è stato nominato vicepresidente dell’alleanza con delega alle Competenze e alla forza lavoro.

Riparte il Tavolo automotive: ogni tre mesi il punto

Ecobonus 2024

di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy

 

Sul tema dell’automotive avremo anche un confronto con Stellantis perché il nostro obiettivo è non solo mantenere i siti produttivi e quindi i livelli occupazionali per quanto possibile in Italia, ma soprattutto incentivare e favorire gli investimenti sulle tecnologie del futuro che poi ci consentano di realizzare le macchine elettriche nel nostro Paese, nei nostri siti industriali.

È poi importante ragionare con la filiera automobilistica per capire come meglio incentivare la presenza di altre case automobilistiche nel nostro Paese come hanno fatto altri Stati europei, la Spagna, la Polonia l’Ungheria, che non avevano la nostra stessa tradizione nella filiera. Sull’auto, infatti, noi dobbiamo puntare a stabilizzare e magari a riprenderci da questo declino per affrontare questa fase significativa della transizione ecologica.

È mia intenzione convocare il Tavolo automotive per il 5 dicembre, in modo da presentarci a questo tavolo con tutti gli attori industriali e produttivi, sociali e sindacali, le aziende che lavorano nel campo, per confrontarci con il sistema sociale e produttivo su quali sono gli strumenti che dovremmo realizzare in Europa e a livello nazionale per affrontare questa fase significativa della transizione ecologica. E mi impegno a riconvocare il tavolo ogni 3 mesi, un impegno significativo. Quello sull’automotive non è un tavolo di crisi, ma è un tavolo strategico.