Mercedes al Salone Nautico: il lusso al centro del futuro

di Roberta Pasero

Il futuro è già qui con Vision Maybach 6 Cabriolet, concept car dalle linee anni Venti e cuore avveniristico che domina maestosa la lounge nel Salone Nautico di Genova.

E, dunque con Maurizio Zaccaria, direttore vendite Mercedes-Benz Cars Italia, non si può non parlare di Top-End Luxury, strategia lussocentrica del brand che, merito di Maybach, AMG e Classe G, farà aumentare del 60% la quota vendite delle vetture Top-End entro il 2026. Di questo e molto altro presto sulle pagine motori “Fuorigiri” de il Giornale e videointervista su #diarioforumautomotive.

Futuro Governo e automotive: svolta in vista, stop all’ideologia

Sì a un mondo più green, ma allo stesso tempo attraverso azioni e investimenti che tutelino la sostenibilità sociale. È la linea che il futuro Governo italiano guidato da Giorgia Meloni potrebbe seguire con riferimento specifico al settore automotive, vittima ormai da anni di speculazioni ideologiche che al primo vero ostacolo (prima la pandemia, ma ora soprattutto il caos energetico e le bollette caratterizzate da costi insostenibili) avrebbe fatto i conti con la cruda realtà. Come è accaduto e come sta accadendo.

 

Decisioni destinate a segnare il futuro necessitano di visioni a lungo e non a corto raggio, tenendo attentamente conto delle tante variabili che possono capitare (ed è capitato nel modo più pesante che ci si potesse aspettare). Basarsi sull’ideologia e sulle pressioni interessate affinché il mondo dei trasporti imbocchi un’unica strada, quella dell’elettrico, oltre a essere anti democratico è azzardato e soprattutto rischioso. E così i nodi sono venuti al pettine.

 

Cosa farà, a questo punto, il futuro Governo italiano? Potrebbe impuntarsi, cercando sponde in altri Paesi, affinché a livello Ue venga rispettate il principio della neutralità tecnologica, ovvero di prendere in considerazione tutte le opzioni “green” sul mercato: elettrico, ibrido, ma anche carburanti sintetici, biocarburanti fino all’idrogeno. È una visione, questa, più volte espressa da Geronimo La Russa, presidente di Aci Milano, che trova riscontro anche nelle richieste che le associazioni di categoria (Anfia, per la filiera italiana; Unrae, per le Case automobilistiche estere; Federauto, per i concessionari) portano avanti da tempo e rivolte sia al Governo sia a una Commissione Ue fortemente condizionata dalle lobby ambientaliste più radicali e da quelle dell’elettrico.

 

Con l’aggravarsi della crisi energetica, i costruttori a caccia di gas (Volkswagen ha aperto le danze)  e la mancanza di materie prime, buona parte delle intenzioni palesate a Bruxelles potrebbero infatti tornare in discussione. Tra l’altro, nel 2024 la palla passerà al nuovo Europarlamento e alla nuova Commissione Ue. In gioco, inoltre, proprio in virtù della conversione forzata all’elettrico della manifattura, è il destino di tante imprese e famiglie. E se fino a prima delle dimissioni di Mario Draghi, c’era un ministro (Giancarlo Giorgetti) che diceva una cosa e l’altro (Enrico Giovannini) il contrario – con Roberto Cingolani nel ruolo di «battitore libero» – nel nuovo Governo la linea da seguire si preannuncia condivisa, realistica e non ideologica.

ANFIA: arriva il “Barometro Aftermarket Truck”

Il Barometro Aftermarket Truck è la nuova iniziativa della sezione Aftermarket di ANFIA, in collaborazione con la sezione Automotive di ASAP Service Management Forum, nata con l’intento di replicare, per il settore dell’aftermarket truck, lo strumento esistente dal 1999 per il comparto aftermarket auto, conosciuto semplicemente come Barometro Aftermarket ANFIA.

La rilevazione è suddivisa in 8 famiglie di prodotto, a loro volta aggregate in tre macro-famiglie: Motore&Trasmissione, Sopra-telaio, Sotto-telaio. Lo strumento dà la possibilità di avere un dato di trend significativo sul mercato dell’Autocarro, considerando unicamente i fatturati realizzati in Italia sul mercato Aftermarket.
 

Il fatturato totale del mercato  aftermarket truck relativo al primo semestre del 2022 ha registrato una variazione  positiva rispetto al 2019 (+4%) e al 2020 (+43%), ma leggermente negativa rispetto al  primo semestre del 2021 (-1%). 

Autotrasporto: cosa deve fare il nuovo Governo

di Luca Sra, delegato ANFIA  per il trasporto merci

 

I dati di vendita degli ultimi due mesi, luglio e agosto, mostrano un mercato che lentamente comincia ad avvertire gli effetti benefici delle misure di rinnovo al parco veicolare,  registrando una lieve ripresa nel mese scorso. Tale crescita, per quanto contenuta, si scontra con il perdurare  delle tensioni geopolitiche globali e delle loro ripercussioni economiche.

Per sostenere l’operatività e la competitività dell’autotrasporto italiano sarebbe opportuno predisporre nuove proroghe ai termini di consegna dei veicoli già ordinati che dovrebbero fruire dei crediti d’imposta sui beni strumentali, sia tradizionali che  innovativi: l’allungamento dei tempi di produzione dovuti a fattori esogeni, quali la  perdurante mancanza di semiconduttori e materie prime, rischia di rendere disponibili tali veicoli in tempistiche inidonee alla fruizione dei benefit fiscali, penalizzando le  aziende che hanno deciso di investire nel rinnovo della propria flotta.

Contestualmente la diffusione delle nuove tecnologie a basse e zero emissioni può  essere incentivata solo a fronte dell’approvazione da parte del nuovo Esecutivo di un  piano pluriennale di sostegno al rinnovo del parco circolante, sul modello di quanto  finora fatto per i veicoli leggeri e in linea con le politiche adottate da tutti gli altri  grandi paesi europei. In questo contesto sarà anche importante valorizzare soluzioni  alternative e complementari all’acquisto del veicolo, quali ad esempio i contratti di  noleggio al lungo termine, una strada che permetterebbe di alleggerire i costi della  transizione energetica e di facilitare la crescita dell’ecosistema infrastrutturale e  commerciale richiesto dalle nuove tecnologie.